lunedì, giugno 9

ADDIO A LUCA CANALI

E MORTO LUCA CANALI
UN GRANDE DELLA LETTERATURA
Il latinista, poeta e scrittore Luca Canali è morto a Roma. Avrebbe compiuto ottantanove anni il prossimo settembre. Luca Canali lascia una grande eredità di scritti, composta da saggi accademici, traduzioni, testi poetici e di narrativi. Nel corso della sua vita Canali ha insegnato nell’Università di Roma (come assistente prima di Natalino Sapegno e poi di Ettore Paratore) e poi per quindici anni Letteratura Latina all'università di Pisa, prima di abbandonare la cattedra per una grave forma di nevrosi. Nelle sue opere di narrativa troviamo snocciolati gli anni della guerra e della resistenza, come anche la militanza nel Partito Comunista Italiano, e  “le mille imprevedibili pieghe dell'animo umano, tra incontri, affetti, eros e solitudine, nei meandri della nevrosi compulsiva e della depressione”. Per quel che riguarda le opere in poesia, ricordiamo Un'altra stagione (1959),
La deriva (1979), Il naufragio (1983), Toccata e fuga (1984), mentre per la narrativa segnaliamo Nei pleniluni sereni. Autobiografia immaginaria di Tito Lucrezio Caro (1995) con il quale è stato finalista al Premio Strega e Autobiografia di un baro (1983), ma anche La Resistenza impura (1965), La vecchia sinistra ( 1970), Il sorriso di Giulia (1979), Diario segreto di Giulio Cesare (1994),
Cronaca di follie e amori impossibili (2004). A inizio 2014 è stata pubblicata la sua ultima raccolta poetica, dal titolo Anticlimax. Lo scorso settembre, Antonio Gnoli lo ha intervistato per Repubblica. Da questa “bellissima” e  “tragica” intervista (come l’ha definita Roberto D’Agostino su Dagospia)
riportiamo alcuni stralci: Lei ha scritto tantissimo. Sì, per anni ha fatto parte della mia terapia. Citava Joyce, le piace? Lo preferisco a tutti gli altri scrittori del Novecento. Ulisse è il romanzo del buon umore. Mi attrae proprio per la sua natura così lontana dalla mia. E poi gronda sensualità: bassa, terrestre, vitale e avvolgente come una cappa di umidità. Come si vede nell'imminenza dei 90 anni? Sono contento di me ma non della mia vita. La mia mente continua a funzionare anche quando non vorrebbe. Anche quando vorrei che tutto tacesse. A volte mi penso morto e immagino il mio corpo che si decompone. E l'angoscia riemerge.No, non sono stato decisamente fortunato. Nel gioco non ho avuto belle carte. Antonio Gnoli.  Scrisse Luca Canali nella raccolta Deliri: Spero di resistere alle mattutine serenate della morte.

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