BAMBINI PRIMAVERE DEL MONDO


I BAMBINI SONO LA PRIMAVERA DEL MONDO
Il Capezzale della culla di Serafina
Il nostro Angelo Custode
 ..............*...........
Care amiche e cari amici di
ILMISTERO DELLA POESIA.
Sono convinto che il rapporto tra nonni e nipoti non sarà mai
come quello con i genitori.
Però noi nonni e nonne lo imitiamo bene.... forse... o no!?
Questa pagina vuole ospitare espressioni delle vostre esperienze
di nonni di qualsiasi tipo e genere:  Scusatemi.... devo lasciarvi:
sto andando a cambiare i pannolini al bebè che piange.

Sperando che non debba cambiarlo a me in futuro.
.....*.....
Attenzione: quando sarà lungo il salto di Lisa?
A piedi nudi
.................................................................
   A LISA
Angelo che con le tue piroette
Le tue bellissime grazie diffondi.
Raccolgono gli occhi miei ogni posa.
Nelle gote vedo il batter del cuore
.
Angelo che sorridendo rallegri
Mentre danzi voli salti e rivoli…
Come fanno le rose rosse e tea
Sfogliate dal vento: come tu fossi
Una celestial… grandissima Dea.
.
Nonno Rino maggio 2016 (da Fra nonni e nipoti)
 .....*.....

 Gli alberi ridono

ma non si

sentono,


giocano
ma non si
muovono,

dormono
ma non
russano,

si innamorano
ma non
regalano,

si sposano
ma non si
guardano,

si tagliano
ma non
soffrono.
Leandro Suanno
.....*.....
LA
RAGAZZA


Ma dove te ne vai

piccola ragazzetta

sola e indifesa
a comprare la gazzetta?
Ti ho cercato tutto il giorno,
disperatamente
senza a casa far ritorno.
Ma ormai è tardi
e non ti trovo
e mi sento come un rovo.
            Leandro Suanno.
.....*.....
 



 NINNA NANNA PER ANITA

Chiudi gli occhi
fai la nanna
gioiellino
della mamma.

Nanna ninna
bell'Anita
ben venuta
nella vita…

Dormi  cara
fai la nanna
tra le braccia
della mamma…

Io ti guardo
nel risveglio
col sorriso
mio più bello…

Chiudi gli occhi
fai la nanna
gioiellino
della mamma.

Nonno Rino,
Milano 22 Maggio 2003
..........................................................................



Il pappagallo sta meditando quello che ha scritto Leandro
Il
pappagallo
Il fratello è il fratello ,
la sorella è la sorella ,
la mamma è la mamma ,
il papà è il papà ,
il nonno è il nonno ,
la nonna è la nonna ,
il pappagallo è un uccello

che parla bello bello .

.....*.....
Lara a circa 10 mesi.....
Lara Suanno
.....*.....
               GLI OCCHI  DI  LARA               
  Calogero Di Giuseppe
Che tristezza stasera...
innocente mia Lara.
Tutti ho amato io,
nessuno ama me...
Solo, con qualche verso
lenisco il mio dolore,
non s’accontenta l’anima.
Piangono gli occhi e il cuore.
E tu manina bella
mi stringi il dito forte...
ma che ne sai, mia cara
quanto bene mi fai.
 
Il nonno piange e tu
Lo guardi... e non lo sai.
                                     Calogero Di Giuseppe
1) Questa poesia è stata composta quando Lara aveva 4 mesi.
2 Aprile 2010


FRUTTI PER VOI PICCOLI








UN BIMBO CHE SA

Ti voglio bene papà…
non quando compri per me
giocattoli che male
mi fanno.
Non comprarmi pistole
archi con frecce;
né fucili ad acqua
o a ventosa.
Non ammazzo indiani
né uccido cow boy.
Io sono un bimbo.
Un bimbo che gioca
che ride e che piange
che piange e che ride.
Un bimbo che sa
che l’uomo già grande
non deve ignorare
l'ingenuità.
27 Ottobre 1972
…………………………….
FRANCA
(Primo mese) (1)
Come un uccello
implume nel nido
apri la bocca
piccola mia…
Aspetti la vita
dal seno amoroso.
Ti veglia lo sguardo
che tanto ti ama…
ed ogni tuo gesto
felice mi fa.
Dal 22 al 24 Febbraio 1973.
1)     Data di nascita 24/1/1973
……………………….
GLI OCCHI   DI   LARA    (1
Che tristezza stasera...
innocente mia Lara.
Tutti ho amato io,
nessuno ama me...
Solo, con qualche verso
lenisco il mio dolore,
non s’accontenta l’anima.
Piangono gli occhi e il cuore.
E tu manina bella
mi stringi il dito forte...
ma che ne sai, mia cara
quanto bene mi fai.
Il nonno piange e tu
Lo guardi... e non lo sai.
1) Lara a quattro mesi.
2 Aprile 2010
……………………………
ROSE E SPINE
Cinguettate bambini…
io non potevo allora … (1
scendevano bombe dal cielo
e infuocata scoppiava la terra.
Cinguettate bambine
all'ombra della pace,
i vostri son canti d'uccelli
che volan lontano dalla guerra.
1         Allora: non ero in condizioni di poter pensare
al giuoco per le preoccupazioni causate dalla guerra.
9 Aprile 1975
..........................................................
LA CHIOCCIOLA
Tu che cammini muta e lenta lenta
e la tua bava luccica mucosa…
dimmi che pensi, tutta assorta e attenta,
quando t'aggrappi all'erba silenziosa?
Il nido lasci quando piove poco
portando dietro a te la tonda casa,
e il nutrimento cerchi in ogni loco…
in mezzo all'erba dagli insetti invasa.
Ma, quando il caldo sol focoso avanza,
riparti tutta triste e pensierosa
verso la nuda buca, fredda stanza.
Le corna porti altera e vanitosa:
nella famiglia vostra v'è l'usanza
di trasportar la casa men costosa.
………………………….
UNA FAMIGLIA MODELLO            
Tra i ginepri di un filare
che recintano un bell'orto
c'è del fango a chiazze nere
e poca acqua, non da bere.
Non v'è il rospo né la rana
ma la scrofa e la sua prole,
tutti "grugnano" contenti
con del fango in mezzo ai denti.
C'è un porcello birichino
che si gratta con la melma,
mentre allegra la sorella
tutt'intorno gli saltella…
e la scrofa par che dica:
"Siate netti figli miei,
perché al mondo ben si sta…
imparate da papà.
…………………………….
 LA PIOGGIA
La pioggia scende calma
sul colle disseccato;
poi questo se la beve
e la dissolve in breve.
La fonte se la prende,
a valle la discende;
la porta al fiume stanco (1)
diretto verso il mare.
Il mare se l'ingoia
colmandosi di gioia.
1)     Stanco: il fiume nella valle sembra
di riposarsi, prima di sfociare.
1960 (?)
………………………………………….
L'ORCHESTRA NELLAIA.
A destra c'eran le oche tutte bianche,
a sinistra anatre, galli e tacchini.
Le pollastre sedute sulle panche
facevan coro bianco coi pulcini.
Un cane mezzo chiaro e mezzo scuro
faceva d'una zucca il suo tamburo.
Suonava la gran cassa l'asinella
fatta con una vecchia bacinella.
Il bue muggiva da buon contrabbasso,
stando vicino alla capra -cornetta,
capretti e agnelli facevan gran chiasso
mentre il pavone" batteva bacchetta".
Eran gli uccelli su un ramo tranquilli;
ma la cornacchia saltava con strilli.
Un topo rosicchiava in quel trambusto
un pezzo di formaggio di suo gusto.
"Pronti-disse il pavone-attenti…basta"
-tutti fecero molta attenzione-
-soniam LA DANZA DELLA PANCIA GUASTA,
ma fatelo con molta dedizione.
Lento preludio fece l'usignolo,
la pecorella pensò e fece bee,
e un caval nitrir volle da solo
un melodramma riscritto per sé.
Mentre cantava un canerin contento
e le colombe tubavan d'amore
un cane abbaiò IL GRANDE LAMENTO
mentre farfalle posavan s'un fiore.
Tutti i bambini felici e contenti
del vicinato e della fattoria
ascoltavan l'orchestra molto attenti
seguendo il brano con la fantasia.
24 E 25 Giugno1975.
………………………………………..
LA GATTA IN CUCINA                                     
Alle nove di mattina (1)
si presenta la gattina,
annusando frettolosa
sulla pentola odorosa.
Ma la pentola bollente,
al suo fiuto non s'arrende
e l'incredula micina
lunga stente la zampina.
Guarda un po' cos'è successo
perché caldo v'era il lesso:
s'è bruciata la "manina"
quella micia birichina.
Per la pentola bollente
nacque un caso sorprendente:
da quel dì, quella gattina
ignorò la sua cucina.
1)     Alle nove …puntuale.
……………………………….
IL PALLONCINO
Venti lire un palloncino
(grida roco il venditore)
venti lire un palloncino
che vi dà felicità.
Tanto bello colorato
con lo spago di cotone
con la forma di Geppetto
di Pinocchio o Barbablù.
Uno a me, uno a me…
voglio ridere e giuocare
con gli amici a me dintorno
divertirmi e nulla più.
Lesto prende in mano il filo
con la gioia dentro il cuore
se lo guarda bello bello
e correndo se ne va.
Schiude un attimo la mano
( che sorpresa poverino)
il pallone leggermente
verso l’alto sene va.
Alza le mani…resta smarrito…
Restano gli occhi…guardan lassù,
venti lire un palloncino
nello spazio e nulla più.
16 Dicembre 1971 Cologno M.
..................................................................
GLI  OCCHI  DI  LARA    (1
 Che tristezza stasera...
innocente mia Lara.
Tutti ho amato io,
nessuno ama me...
Solo, con qualche verso
lenisco il mio dolore,
non s’accontenta l’anima.
Piangono gli occhi e il cuore.
E tu manina bella
mi stringi il dito forte...
ma che ne sai, mia cara
quanto bene mi fai.
Il nonno piange e tu
Lo guardi... e non lo sai.
1) Lara a quattro mesi.
2 Aprile 2010
………………


LE POESIE HAIKU SI TROVANO 
In fondo alla pagina.
  ..........*..........
P  E  R    G  E  S  U'
Ogni notte sulla
cordicella appese
son le mie vergogne.
Giorno dopo giorno
sbiancano le macchie,
prima le più chiare…
infine…quelle nere.
Mi da  coraggio.
il Sole della Fede
Tutte le mattine
mi sveglio e guardo…
le mie colpe stese.
Oh Gesù…quanti chiodi
tutti i giorni per Te.
 Calogero. Pioltello 21 01 2015
 PER STEFANO
(Rime sparse dal cuore)
La man che Dio t’ha dato
è quella che il Mondo ha creato.
Ormai che in Cielo stai
Prega per noi mortali…
tutte le sante ore…
con i Santi e con amore.
Già Angelo Tu sei per noi mortali,
serafica voce per tutti noi.
Gesù… Gesù… lo vuole
Ché in Croce ancor si duole.
1) per padre Stefano Mascia
Calogero Di Giuseppe Pioltello (MI) 29Gennaio 2015
L'ANNO CHE VERRA'(A Livia)

E’ gelo nella notte triste e buia.

Piangendo l’Alba si presenta mesta.

Oggi se l’anno nasce io lo voglio

perché io sono un vate con orgoglio.

Già gocciola la brina nel presente

lenta… lenta si posa sulle ore

sui giorni… piano inesorabilmente.

Così vivo e muoio lentamente

col ritmo di prima qui presente.
Si dice che per l’anno che verrà…
la Morte… tutt’intorno mi sarà.
Ma io ne rido… so che vincerò
l’ironica mia rima la punzecchia…
mi basta una sillaba al posto giusto
e far del mio bel corpo… un bellimbusto




     Calogero Di Giuseppe 21 Gennaio 2015
…..*…..
Io son un di quei,
che dopo la morte
vuol rimanere sempre vivo!
Calogero, Da Pensieri e Opere 22 Febbraio 2005
….*…..
…QUAND’ELLA BIANCA…
Prima arrivò Lei del triste becchino
e fu gentile….
Gia le candele 
con profumo di cera
ardevano tremanti,
ed io pomposo
morto sul letto
con ironico labbro
sembravo vivo.
Pregavan tutt’intorno;
un mormorio di voci
salivano nel cielo
monotone…lente
con cirri di fumo
odorosi di incenso
dai candelabri accanto
al violaceo letto.
Piangeva qualcuno…
Io non so perché:
bellissimo è il giorno…
quand’Ella, bianca e pura,
eternamente giusta,
ci porta via…per mano 
ascendendo festosa
verso la Luce…piano.
4-5 Novembre 2006 

Calogero Di Giuseppe
LA CHIOCCIOLA
.
Tu che cammini muta e lenta lenta
e la tua bava luccica mucosa…
dimmi che pensi, tutta assorta e attenta,
quando t'aggrappi all'erba silenziosa?
.
Il nido lasci quando piove poco
portando dietro a te la tonda casa,
e il nutrimento cerchi in ogni loco…
in mezzo all'erba dagli insetti invasa.
.
Ma, quando il caldo sol focoso avanza,
riparti tutta triste e pensierosa
verso la nuda buca, fredda stanza.
.
Le corna porti altera e vanitosa:
nella famiglia vostra v'è l'usanza
di trasportar la casa men costosa.
Da Frutti per voi Picccoli.
 Calogero Di Giuseppe
 UNA FAMIGLIA MODELLO


 Tra i ginepri di un filare

che recintano un bell'orto

c'è del fango a chiazze nere

e poca acqua, non da bere.

.

Non v'è il rospo né la rana

ma la scrofa e la sua prole,

tutti "grugnano" contenti
con del fango in mezzo ai denti.
.
C'è un porcello birichino
che si gratta con la melma,
mentre allegra la sorella
tutt'intorno gli saltella…
.
e la scrofa par che dica:
"Siate netti figli miei,
perché al mondo ben si sta…
imparate da papà.
6 Luglio 1975 Villanovafranca
Da Frutti per voi Picccoli.
.



 VERSO IL TRAMONTO CON LA POESIA
   BIANCHI CAPELLI

Fatemi una carezza 
o figlie del mio essere…
or bimbo son tornato,
e anelo, sognando
sulle mie guance, piume
con mani di bimbe,
adulte e già madri.

Fate una carezza
 ad un padre nonno
che se ne sta
aspettando…
che cada la sua foglia.
Fatemi una carezza lieve lieve…
con alito di vento
lentamente…
Fatemi una carezza
 con levigate mani
e tenero amore.
           Calogero Di Giuseppe. Milano 5 Marzo 2004.
.....*.....

CALOGERO DI GIUSEPPE
da
L’ESPRESSIONE DELL’ANIMA
P o e s i e
Ed. Scuola grafica “Provvidenza”  Giugno 1969 Milano.
ANCHE LA GIOIA E’ SOGNO
Vedi…
ci sono lacrime di gioia
in quella nube,
accumulate dal vento.
un giorno cadranno
e sapranno di pianto.
anche la gioia è sogno.
18 Aprile 1967 Garbagnate
Calogero Di Giuseppe
LA FIAMMA
Ritorna la fiamma.
ancora di sera…
Quando nel cuore
struggente
vibra una voglia
d’affetto
nel tragico
deserto
di un mondo senza amor.
15 Luglio 1967  Milano
Calogero Di Giuseppe
A D ADRI WALL
Nell’ombra della sera,
senz’alito d’amore
come l’ultima foglia
d’un tardo autunno,
cerca una vetta l’anima tua
e, nell’ascesa in se vuol sommergere
un traviato vivere di futili cose.
la pietà dell’inverno
lascerà per l’aprile
un più dolce gioire
e un fiore per te.
Milano 11 Agosto 1967.
Calogero Di Giuseppe
TENUE SPERANZA
Nessuno mi conosce
nemmeno i miei fratelli
neanche mio padre.
e mia madre!? Forse…
Ma un giorno quando il cielo
dirà che mi ha creduto
solo allora saprà chi sono
solo allora saprò chi sono.
3 Maggio 1967 Milano
Calogero Di Giuseppe
COMUNIONE D’ANIME
Un altro bacio mi hai dato stasera.
Aggiungo quest’anello di gioia
alla catena dei giorni felici.
Ti batte il cuore al ritmo del mio.
Penserò costantemente,
questo lieto palpitare
d’una comunione d’anime.
25 Giugno 1967 Milano
Calogero Di Giuseppe
LA LUCE E L’OMBRA
Un viluppo di orme
rimane sulla sabbia;
l’infinito giuoco delle onde
non cancella l’ombra dell’amore
che fu nostro: momento
che ci sfugge nel tempo.
Il rumorio delle onde brumose,
l’ululare del vento
e l’inquietudine della vita
lasceranno quelle orme.
Un viluppo di baci,
mi ridesta nel cuore
l’infinita voglia delle labbra
che non scordan “l’ora del momento”
che fu nostro: ricordo
che ritrovo nel tempo.
I sensi han peccato
e hanno infranto il tutto
dell’eco di ieri
e l’ombra rimane.
Milano  15 Ottobre 1967
...............................


POESIE HAIKU 


IL BIU' BEL SORRISO DEL MONDO
Foto senza nome: anonima.
L'ho trovata per terra.
.....*.....
Calogero Di Giuseppe

LA NONNA TARTARUGA

(Poesia haiku)

E' primavera
la propongono i fiori
i miei umori.

La nonna a Marzo
rinverdisce possente
ma neanche un dente.

Le ossa d'autunno
col cuor di primavera
la vecchia spera.

Rugosa in faccia
nonna, d'età invernale,
cent'anni straccia.

La vecchia nonna
sorpassa Aprile e stenta
crucciata e lenta.
 30 Giugno 1997

CICLO VITALE I°
(La piccola lucertola)

Si vive e muore
sul muro che specchia
il mezzo giorno.
 Lucertole al sole
caricano come pile

utile energia…
come io all'ombra
m'aviluppo di noia.

Il gatto sta là,
là di fronte…
inarca la schiena
spicca il salto
e l'ultima nata
non vede più luce.

La piccola coda
si dimena impazzita,
poi, lentamente
cede…al brulicante
nugolo di formiche,
che s'avviano sicure
verso il piccolo vulcano
eruttante operaie
cratere e silo
e sotterranea
vitalità.
Villanovafranca 5 Giugno 1998.

CICLO VITALE II°
(Lucertole al sole)
Poesia haiku

Si vive e muore
sul muro che rispecchia
il mezzogiorno.

 Lacerte al sole
carican come pile
linfa vitale.

Son come me
che all'ombra m'avviluppo
d'eterna noia.

Ma là di fronte,
la schiena inarca un gatto
e spicca il salto…

 L'ultima nata
dà la vita in un lampo
al sol morendo.

Salta la coda
si dimena impazzita
poi cede…muore…

Svelte formiche,
trascinando la sanno
cibo d'inverno.

Cratere e silo
è il piccolo vulcano
esempio vano.
28 Settembre 1998.
  


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