.....+.....
Salve... grazie per la vostra visualizzazione
Leggete le altre pagine vi sono tantissimi argomenti utili e piacevoli.
Tutti abbiamo qualche cosa da raccontare della nostra vita:
è importante che sia da non vergognarsi per averla vissuta.
.....*.....
PASSO DOPO PASSO SUL BINARIO DELL'ONESTA'
Calogero a Sanremo 1958
CALOGERO il 24 LUGLIO 2018, a Mussomeli, con i suoi amici ha festeggiato i suoi 80 anni in buona salute .
Carissimi amici e carissime amiche… ho bisogno di riposo e di tranquillità: per questo ho scelto di dedicarmi esclusivamente alla Storia Della lingua italiana, e della mia vita che è quella dedicata alla Poesia e agli incontri poetici da me organizzati e a quelli degli altri poeti e operatori culturali. Per conoscerci meglio: io sono nato il 24° luglio del 1938. In Sicilia a Mussomeli provincia di Caltanissetta. Fra breve compirò 80 anni. Vivo a Pioltello (MI)dal 1972. Il corso della mia vita mi ha dato la possibilità di conoscere e frequentare le personalità più importanti in assoluto di ogni categoria. IO sono stato: Giornalista, Conduttore Radiofonico, Segretario politico, Sindacalista, Fondatore del Centro Culturale Giorgio La Pira, a cui ho fatto dedicare una via a Pioltello. Consigliere comunale di questa città e tante altre cose! Per saperne di più clicca sul link di seguito. Calogero Di Giuseppe. Pioltello 22-3-2018.https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7043832168846922383#editor/target=page;pageID=6284547635030504453
Carissimi amici e carissime amiche… ho bisogno di riposo e di tranquillità: per questo ho scelto di dedicarmi esclusivamente alla Storia Della lingua italiana, e della mia vita che è quella dedicata alla Poesia e agli incontri poetici da me organizzati e a quelli degli altri poeti e operatori culturali. Per conoscerci meglio: io sono nato il 24° luglio del 1938. In Sicilia a Mussomeli provincia di Caltanissetta. Fra breve compirò 80 anni. Vivo a Pioltello (MI)dal 1972. Il corso della mia vita mi ha dato la possibilità di conoscere e frequentare le personalità più importanti in assoluto di ogni categoria. IO sono stato: Giornalista, Conduttore Radiofonico, Segretario politico, Sindacalista, Fondatore del Centro Culturale Giorgio La Pira, a cui ho fatto dedicare una via a Pioltello. Consigliere comunale di questa città e tante altre cose! Per saperne di più clicca sul link di seguito. Calogero Di Giuseppe. Pioltello 22-3-2018.https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7043832168846922383#editor/target=page;pageID=6284547635030504453
.....*.....
P R
E M I
Mai
inferiori al quarto posto.
Sette
premi, 6 menzioni d’Onore, Tredici medaglie e altri premi e menzioni d’Onore),
Premio per la Pace 2005: Torino Fiera del libro. (Centro Studi
Cultura e Società. Istituto di ricerca e di documentazione. Terzo Premio
Assoluto per l’Opera “Carbonio” Sezione Poesia. Libri, Poeti Per Milano: Una
città in versi a cura di Angelo Gaccione: Edizioni Viennepierre Edizioni Milano. Ottobre 2002, Duecento poeti: compresi i premi Nobel. Roma: Dieci
anni di Poesia Italiana a cura di Francesco Gligola. Accademia di Propaganda
Culturale Lettere Scienze Arti. Personaggio più importante: Antonio De Curti: Totò. Dicembre 1974. Edizioni La
Rondine. Croce verde Pioltello: Arte e
cultura. Encomio, Diploma: La Donna
Madre del Disarmo. Mensile di manifestazioni Artistiche e Culturali, di cui
Calogero Di Giuseppe e collaboratore.
……………………………………..
DIZIONARIO
BIOBLIOGRAFICO DEGLI AUTORI SICILIANI
TRA OTTOCENTO E NOVECENTO.
Diretto da Angelo Manitta e Giuseppe Manitta.
FONDAZIONI CULTURALI ”ARNONE” CITTA’ DI MAMARINEO.
Sezioni inediti ni lingua siciliana. Segnalazione.
Quarto posto. Con La Lirica Cunta Li Stiddi Totò. To5ò cioè Salvatore. Marineo
11 settembre 2005. Terzo Concorso di Poesia 1° classificato. 1° maggio 2000.
Acli Rodano Milano.
ACCADEMIA INTERNAZIONALE IL
“CONVIVIO” Premio” Publio Virgilio Maroni. Comune Giardini Naxos. RICONOSCIMENTO DI
Merito per l’aspetto comico satirico. Dell’opera Cretinario. Sezione libro
edito. 17 ottobre 2004. Assessore alla cultura Pancrazio Lo turco, Assessore
alla pubblica istruzione, Giovanni Leonardi. 10° anniversario di FONDAZIONE
LINEA SOLIDARIETA’. (Ho steso la mia mano ed ho ed ho aperto un sorriso stanco.
Citta di Pioltello. (MILANO) PREMIO
NAZIONALE 2005: Poesia Edita. LEANDRO POLVERINI.
Assessorato alla cultura della Città di
Anzio. Non finisce qui: da aggiungere altri premi.
……………………………………………
Calogero a Sanremo 1958
IL FESTIVAL DI SANREMO
CALOGERO DA PAROLIERE A POETA?
Tra le cose più
belle che Dio ha creato ci sono gli animali… e tra loro gli uccelli… che a noi
bestie umane ci hanno insegnato il canto e l’armoniosa musica… che con la
Poesia sprigionano sentimenti indescrivibili e infiniti. La natura ha dato ai pittori il piacere di
cimentarsi con i vari colori, agli scultori il genio di ripetere varie forme
fisiche vere o inventate. Per 70 anni il FESTIVAL DI SANREMO ha dato la
possibilità di osannare il Canto con le ugole d’oro… ma anche col raglio
degli asini. Purtroppo ognuno di noi è soggetto a sbagliare e aggiungere
elementi non utili come la vanità del sesso: “vedi farfalla tra le cosce” e
tantissime altre cose volgari e indescrivibili. L’egoismo supera ogni cosa:
senza alcun rispetto né per sé stessi né per gli altri. Vi domando e mi
domando: perché non mettere un regolamento che non si possa partecipare più di
una volta? Anche ai conduttori: Uno alla volta per Carità. Finirebbero tutti
i trucchi e trucchetti e raccomandazioni di vario tipo! Le case discografiche? Sono
loro che scelgono chi e come. Quanto sopra senza alcun astio e solo un mio
umile “quasi pensiero”. 7- 2-2017.
www.tuttokalosghero.blogspot.com
Calogero Di Giuseppe
CALOGERO
DI GIUSEPPE SI RACCONTA
(PERIPEZIE DI UN POETA)
Capitolo 1°
NOTE PERSONALI
Nella
vita di ogni essere umano il percorso dall’inizio alla fine è incerto…
imprevedibile. Si nasce ovunque in periodi sociali non scelti: nella ricchezza
e nella povertà. Durante una guerra o in tempo di pace. Io Calogero Di Giuseppe,
vi sta raccontando proprie peripezie durante il percorso della propria vita,
sono nato sul finire della seconda guerra mondiale: cioè il 24 luglio del 1938
a Mussomeli, Paese agricolo ove a stento si campava con enormi sacrifici, per le
difficoltà economiche. Tanto da creare delle tragiche emigrazioni in varie
Nazioni. Caluzzu, cioè io, sono nato, per grande fortuna da genitori
onestissimi e molto stimati. La mamma, pur nata da proprietari terrieri, a 4 anni
era già orfana di mamma e a 6 di papà. Ospitata nell’Istituto Carmelitano di
Mussomeli, ne uscì dopo 12 anni. Appena diciottenne ha conosciuto Filippo Di
Giuseppe divenuto in poco tempo suo marito. Hanno avuto 5 figli. Francesca,
1930, Salvatore (Totò), 1933, Mariuccia nata nel’34 e morta nel 1936, Calogero
1938, Maria 1944 così battezzata in ricordo
della sorellina morta. Dai racconti a noi figli dalla mamma si evince che ha
sposato nostro padre Filippo Di Giuseppe quasi subito l’amara esperienza
dell’orfanotrofio. Le sue terre, affidate al suo Tutore con altri beni sino
alla maggiore età, furono mal gestite e in gran parte rovinate. La casa in
campagna è stata demolita. Quelle in Paese quasi inabitabili. Dopo anni di
intoppi legali e altro Serafina è riuscita ad avere la maggior parte delle sue
proprietà. Filippo Di Giuseppe per vivere si è adattato a tanti mestieri… ma
spesso era disoccupato. Serafina aveva appreso dalle suore in orfanotrofio
l’Arte del Ricamo. Cioè quella di ricamare i corredi da sposa, e tanti altri ornamenti
per le case dei ricchi e dei poveri. Allora era conveniente farsi pagare con
prodotti commestibili e non con il danaro. Aveva anche delle allieve che spesso
si sdebitavano con “cosi di mittiri mmucca”. Cioè da mettere in bocca per
sfamarsi. Anche della frutta, dolci, agrumi, legumi e altro allora molto costosi
e rari. In questo modo i figli sono cresciuti dignitosamente: Ben vestiti, ben
nutriti e avviati al rispetto di sé stessi e degli altri. 3
marzo 2017
mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm
Capitolo 2°
“EVOLUZIONE CULTURALE
Sul finire
della seconda guerra mondiale, le famiglie povere, furbe e pochissimo cristiane, per far studiare i figli gli suggerivano di
far finta di voler fare il prete: li mandavano in seminario a Caltanissetta, poi
al momento giusto, rinunciavano e tornavano a casa o col diploma o con la
laurea. Il trucco era riuscito. Né la famiglia né io abbiamo ritenuto un tale
inganno degno “dei Di Giuseppe”. Naturalmente poi io sono stato premiato dalla,
per la mia onestà intellettuale più tardi Divina Provvidenza, con l’attuale popolarità
da tanti amici che mi circondano per il mio comportamento e per le mie opere
culturali. Nascere in un periodo in cui l’analfabetismo in Italia era al
massimo storico non rende al neonato povero la vita facile. I genitori con
molti sacrifici hanno fatto frequentare le scuole elementari ai quattro figli. L’insegnate
Michele Minnella ha chiesto a mia mamma di continuare a studiare con le altre
scuole superiori. Ma Serafina ha spiegato che economicamente non ere possibile:
doveva imparare un mestiere per aiutare a sopravvivere la famiglia. L’insegnate
avendo intuito le mie capacità esclamò piangendo che peccato… che
peccato! Sicché Caluzzu ha dovuto iniziare ad apprendere l’arte del cementista,
del manuale, del muratore. A 8 anni ho iniziato a studiare musica. A 10 anni
suonavo il corno in mi bemolle componente del corpo bandistico di Mussomeli,
allora (anni ’40) era uno dei più importanti della Sicilia. Nel 1956 mi son trasferito
a Venaria reale e ho trovato lavoro a Torino nella fabbrica meccanica Giustina.
Poi Ceriana… vicino Sanremo con l’intento di fare il Paroliere. A Ceriana ho fatto
parte del Banda musicale. Ho fatto il manovale
e per mezza giornata il becchino: su invito del Comune per il
trasferimento dei resti dell’ossario infantile dal cimitero vecchio al nuovo.
Da qui ho iniziato a pensare di fare seriamente il paroliere. Ho pubblicato una
sola canzone giovedì ore 21: ispirata dalla trasmissione LASCIA O RADDOPPIA
presentata da Mike Bongiorno. sono stato pubblicizzato dalla rivista Canzoni
Inedite assieme a Vilma De Angelis. Nel 1960 ho dovuto fare il militare. Il
C.A.R. ad Albenga, poi a Villa Vicentina per 17 mesi. Ho fatto parte della
fanfara del regimento NEMBO suonando la tromba. A Foza ho scritto una delle più
belle Poesie: IL SASSO premiata nel 2005 dall’ACCADEMIA INTERNAZIONALE IL COVIVIO sezione Poesia Classica. Premio PUBBLIO VIRGILIO MARONE terzo
classificato. Subito dopo aver fatto il militare sono tornato a Mussomeli. Per
4 anni circa ho fatto il muratore apprezzato e ben voluto dai clienti ma il
lavoro non era continuo per cui mi sono trasferito a Milano lavorando con
disaggio per diversi motivi… anche per il razzismo dei lombardi. Per l’insistenza e la mia onestà la fortuna si
è presentata per caso in mio aiuto: amici industriali conosciuti in una società
sportiva mi hanno procurato lavoro all’Aeroporto di Linate (1966- 1997) e da
qui il benessere sino ad oggi. 3 aprile
2017.
mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm
Capitolo
3°
IL MISTERO DELLA POESIA
Dalla prima poesia in
poi.
…..*….
Come tutti gli adolescenti anche
io, Calogero, desideravo avverare i miei sogni: volevo diventare compositore
lirico: come Vincenzo Bellini, Giuseppe Verdi, Rossini ecc. Ma non è stato
possibile per motivi economici non potevo frequentare né l’Accademia né altre
scuole. Frequentando i miei amici studenti cominciai ad apprezzare i grandi
della letteratura, specialmente Giovanni Verga, Luigi Pirandello e così via. Il
Cinema e il teatro mi erano particolarmente congeniali. Per la Regia della
Baronessa Mistretta di Mussomeli, ho recitato la fiaba “CAPPUCCENTO ROSSO con
Nino Barba mio collega delle elementari con altri amici. Quando le compagnie
teatrali girovaghe venivano a Mussomeli, partecipavo come comparsa… così
avverava, in qualche modo, qualcuno dei miei desideri. 4 anni prima, un mistero
chiamato Poesia, si è adagiato su di me ispirandomi questa prima poesia:
LA MIA PRIMA POESIA
Calogero Di Giuseppe
.
Lenta la neve cade
Da questo scuro velo
Uccel cantar non s’ode
Né volteggiar nel cielo
.
Nevicata in una terribile notte buia a Mussomeli 1956
………………………………………………………………….
Ma senza soldi era difficile andare avanti…con
le mie idee artistiche, per cui ho dovuto accontentarmi di diventare un
semplice suonatore di primo corno in si bemolle. Poi di tromba nella fanfara
militare, nel 1961 a Villa Vicentina. In
quel periodo A Foza ho composto una delle più belle poesie: IL SASSO, che dopo
44 anni sono “risuscitato”, a classificarmi 3°. col premio internazionale
più adatto: Pubblio Virgilio Maroni!
L’addio alla fidanzata la sera
prima di partire per Torino.
.
ADDIO AMORE
Ti lascio per Torino
…..*…...
Nevicava quella sera
Si spegneva lentamente
Sotto un muro,
Tra farfalle di neve,
L’arduo destino...
Anime innamorate
Si persero nel mondo
D’un crudele destino.
.
Ogni tanto... ritorna una spina
A lacerarmi il cuore.
STORICA NEVICATA DEL 1956
L’incoraggiamento dei conoscenti e
degli amici intellettuali di Mussomeli è stata la spinta vitale per andare
avanti anche se soltanto con la quinta elementare. Durante il servizio militare
Calogero comprai Il libro. FONTI VIVE, GRAMMATICA E COMPORRE, C.A.
SAMBUGAR, LA NUOVA ITALIA, Ristampa agosto 1960 Italia Firenze.
Questo
libro di grammatica è stato utilissimo per la mia evoluzione poetica. A
pagina189 si trova L’AVE di DIEGO VALERI. La bellezza di questa Poesia mi
ha spinto a contattare l’autore e ci sono riuscito: anche se l’epistolario è
durato poco tempo a causa della semi-cecità del grande francesista. Quando mi
arrivavano le lettere a casa provavo a leggerle… ma erano indecifrabili. Ho
telefonato alla domestica che l’accudiva e l’ho pregata di non farlo più
stancare. Questo racconto con emozione. Naturalmente quelle lettere son ben
conservate come cimeli speciali.
mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm
Capitolo
4°
POETI
A MILANO
Prima di parlare dei poeti a Milano
preferisco chiarire quel che penso della Poesia e dei poeti che dicono che ci
sono “troppi poeti”. La Poesia è un mistero ed è per tutti. A me se ci sono
tanti poeti al mondo mi da tanta gioia: più ce ne sono più ho l’opportunità
d’imparare e di misurarmi con loro. Quelli a cui i poeti sembrano tanti non li
capisco.
PREMESSA ALLA POESIA
DAL LIBRO FRA LAMIERE AGUZZE
Questa
Premessa, alla POESIA, è quel che suggerisco in ogni occasione poetica.
.
Esporre un fragilissimo fiore,
anche se grazioso, quale è la Poesia all’impeto della tramontana o quando ulula
lo scirocco è cosa ardua. Questo fiore ha il gambo sottilissimo: basta un
nonnulla per spezzarlo. Voglio affermare che è un fiore di serra, che il
giardiniere non ha seminato né piantato e che ora per amore si diletta a
coltivarlo. Al di là di ogni allegoria questa è la poesia pura, vale a dire
quella ispirata. Quindi va letta in un determinato stato d’animo. Quando il
letterato si sovrappone al poeta, cercando forme con “ismi” e associandosi a
gruppi distinti con pretese avanguardistiche dando una via obbligata alla
tematica, non potrà mai scrivere dei versi che contengano la Poesia pura. Con
questo sono ben lontano dall’affermare che il poeta non ha il dovere di
rispettare le regole che fanno di una lingua l’espressione del pensiero. Se è
difficile trovare nel letterato l’afflato poetico perché non sa staccarsi da
schemi prefissi, dal tipo di metrica da adottare, dalla forma delle strofe, se
fare le inversioni alla latina, ecc. ecc. è altrettanto difficile da decifrare
per il lettore; rinunciando così a “capire “e a trovare lo stato d’animo adatto
per la lettura del componimento poetico. Se la poesia non è “sofferta” o
“goduta” secondo il messaggio dell’autore, questi non ha raggiunto lo scopo. Ma
tante volte non è colpa dell’autore: molti leggono delle poesie con scarso
interesse oppure pensando ad altro. Ecco perché a volte la poesia nasce “TRA
LAMIERE AGUZZE”. Ognuno di noi ha il
dovere di non far arrugginire il gracile gambo, cioè di migliorare le relazioni
e le condizioni sociali con amore senza guardare né colore né razza. Questa
premessa per affermare che la semplicità delle parole, degli schemi, della
forma dei versi sciolti, scritti soltanto se ispirati, possono avvicinare il
componimento maggiormente alla Poesia, soprattutto se si tiene conto di una
sincerità assoluta nella tematica portando il lettore ad un maggiore interesse. Calogero Di
Giuseppe maggio 1974
Pioltello (MI).
Manifesto
per la Fondazione Del “Movimento Letterario Lombardo” Gennaio 2014
Poesia Lirica e Belle Arti
……………………………………………………………………………………
Capitolo
5°
Descrizione
Milano e aeroporto
Bisogna riconoscere
che Milano è stata ed è una città dove ci sono tantissime opportunità di
progredire culturalmente in qualsiasi campo. Ma era anche una metropoli dove
esisteva disprezzo per gli immigrati: famosi i cartelli nei vari negozi e nelle
case in affitto, ove stava scritto: gli immigrati non sono graditi o altri
avvisi di varia natura. Il razzismo era chiaro e inutile. All’aeroporto di
Linate, ove ho lavorato per circa 30’anni, da operaio ho fatto un concorso per
“Capi Linea” … Alla S.E.A. (Società Esercizi Aeroportuali)
Del Comune e della
provincia di Milano. Occorrevano 18 Capi Linea. I candidati eravamo 50. Io
Calogero, fui classificato al Secondo Posto. Il primo giorno che ho iniziato a
fare il Capo Linea, un Agende Rampa (Impiegato) mi guarda e con disprezzo mi
sputa e dice: tu non dovevi fare il Capo Linea. Casi del genere succedevano
anche fuori: un elettrauto a Cernusco Sul Naviglio si è rifiutato di mettere a
posto la mia macchina. Questo era successo anche quando facevo il muratore. Per
essere breve… all’aeroporto sono stato assunto da operaio al decimo livello mi
sono licenziato da impiegato di 2° livello A. Andare più in alto di così era
impossibile… perché avevo soltanto la quinta elementare: la licenza della
scuola media l’ho ottenuta
frequentando la
scuola organizzata all’aeroporto dalla società S.E.A. ma non era sufficiente. Quando avevo l’ispirazione poetica o scrivevo
sulle mani o sulle palette che mi servivano per parcheggiare gli aerei in
arrivo o per avviarli nelle piste per il decollo. Sono stato anche sindacalista
della CISL molto conosciuto.
Negli anni ’80
nonostante la mia ignoranza ho fatto il conduttore radiofonico a Cernusco:
R.C.S., il consigliere comunale, a Pioltello, Segretario della D.C. sezione De
Gasperi. Ho fondato a Pioltello
IL CENTRO CULTURALE
GIORGIO LA PIRA. Come Presidente ho fatto venire il Generale Ambrogio Viviani
capo del contro spionaggio per i tanti drogati che c’erano a Pioltello in
quegli anni. Due volte Don Antonio Mazzi. E i più grandi oncologi di Milano per
discute come affrontare i casi di A.I.D.S.
Allora molto frequenti. Spesso mi sono chiesto, e continuo a chiedermi,
se tutte le mie iniziative sono state e sono frutti di presunzione, di
autostima o di forte protagonismo. Fatto sta che io facevo le cose che altri
più istruiti e più capaci di me non osavano neanche pensarci. Io invece ci
provavo e ci riuscivo molto bene tra le tante difficoltà. Io sono uno dei pochi
che possono dire, con orgoglio, ho
fatto e non farò. Per imparare
ho ascoltato, anche di presenza, sempre i protagonisti di ogni categoria. Capi
di Stato, Ministri, i migliori Poeti di Milano, I migliori Pittori, Scultori
ecc. Sono convinto che per creduto e
stimato bisogna dare l’esempio. Mentre parlavo a Milano
Come presidente del
Centro, Culturale Giorgio La Pira mentre dicevo che: la migliore scuola è
l’esempio, è entrato il Cardinale Martini. Quando è intervenuto Lui le
prime parole che ha detto, indicando me, sono state:
ha ragione lui
l’esempio conta più di ogni altra cosa. Da Città Nostra scrivendo articoli per
due anni con la mia firma, e conservandoli come documenti, Il direttore poi li
ha firmati e mi sono iscritto all’ORDINE NAZIONALE DEI GIORNALISTI ROMA
TESSERA N. 56945 Elenco PUBLICISTI
21marzo 1988.
……………………………………
mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm
CAPITOLO
N. 6
MAGGIORI ATTIVITA’ DOPO LA PENSIONE
Ho potuto dedicarmi
più intensamente alla Poesia dal 1995, Cioè da quando sono andato in pensione
con un anno di anticipo per l’offerta con la buona uscita dalla S.E.A. Ma già
ero conosciuto come Poeta, giornalista, conduttore radiofonico, politico ecc.
In occasione di un concorso di poesie per il 2° centenario del Duomo di Milano,
secondo classificato per la poesia dialettale. Milano è stata una città
“gestita” dal CORRIERE DELLASERA. Sin
da quando il giornale è nato. Soprattutto ha fatto lotte in tutti i campi
contro i meridionali! Anche contro il premio Nobel Salvatore Quasimodo. Ma
Milano per diventare tale ha avuto bisogno di noi. Ma noi non essendo fessi
l’abbiamo fatta nostra. I cinesi hanno occupato u quartiere, altri le aziende
più importanti… Anche in piazza del Duomo e nella galleria Vittorio Emanuele
non c’è più nulla di milanese. Possiamo ben dire che Milano è “nostra” … degli
emigranti. Anche in politica contiamo molto. Milano non è più bella come una
volta… non è più una potenza ma una città turistica per le grandi opere del
passato. Anche nella letteratura non è più tra le protagoniste, perché fa parte
dell’appiattimento che c’è in tutta la Nazione…. Sino ad oggi 8 aprile 2017.
Essendo il mio intento di raccontarmi come Poeta racconterò, con la massima
sincerità, le umiliazioni e la capacità di superarle con la pazienza per amore
della Poesia e per la voglia di vivere da vero Uomo e da vero Poeta. A Milano
“culla delle arti” c’era e c’è l’usanza dei Poeti di recitare nei “Caffè
Letterari” ed anche in altri luoghi, come le biblioteche comunali, gallerie
d’arte: ovunque c’è la possibilità di divulgare la Poesia. Io personalmente con
gli amici del mio MOVEMENTO LETTERARIO
LOMBARDO ho organizzato incontri poetici per le vie di Milano, anche al
cimitero Monumentale… recitando davanti alle tombe dei Poeti e degli scrittori.
Personalmente ho preferito essere presente ovunque andassero a recitare poesie
i più grandi scrittori milanesi per capire e imparare da loro. Nessuno di loro
si è mai dato delle arie da super uomo. Ma tra i mediocri e gli aspiranti poeti
era ed è tutto un altro mondo… le lotte per sovrastarsi a vicenda erano e sono meschine
e continue. Comunque l’istinto poetico per far conoscere le proprie opere, ha
divulgato in tutta la città una “costellazione” di speranze poetiche tali da
dare la possibilità di emergere dall’anonimato ed avere qualche briciolo di
notorietà. Se tutti i luoghi degli incontri dei Poeti con le speranze fossero
state messe in cielo di notte avrebbero dato tanta luce al firmamento come vere
stelle. Si dice che i Pittori sono bizzarri, estroversi, ma noi con loro, il
rapporto era “pacifico” e amichevole: tanto da essere ospitati per recitare
nelle lo sedi, e invitati quando c’erano le loro inaugurazioni. La prima
rivista che mi ha ospitato come poeta è stata ARTECULTURA la migliore rivista
dei pittori a Milano divulgata in Italia e in qualche altro Stato. Per
l’editore Giuseppe Martucci abbiamo organizzato la proposta per il premio Nobel
per il DISARMO… ma non ci siamo riusciti. I punti di incontro erano tantissimi…
e molti erano gestiti da chi personalmente aveva organizzato il gruppo. Quindi
l’operatore culturale decideva chi poteva recitare. Alcuni avevano delle
regole, altri no. Ma col tempo e la pazienza, se si era veramente bravi, si
emergeva e la stima degli altri, invidiosi o no, era certa e duratura. È da
notare che nessuno degli editori andava ad ascoltare per trovare il un bravo
poeta da far emergere, come si usava una volta. Per fortuna che cera e c’è
internet che dà la possibilità di divulgare le proprie opere in tutto il mondo.
Sicché le case editrici hanno perso il loro prestigio: non sono in grado di far
leggere le poesie al pubblico tanto quanto internet. La celebrità data ai poeti
dall’editoria non è nulla a confronto di quella data dal web. Ho conosciuto
casi di Poeti famosissimi venuti da Roma a Milano, annunciati dai grandi
giornali, con circa 12 presenze. Mentre nessun gruppo organizzato da dilettanti
come me e altri era ed è inferiore alle venti presenze sino ad arrivare ai 50
60 presenze. A Milano ci sono due case della Poesia… nelle quali ho recitato anch’io
ma essendo gestiti da Politici e professori, che non professano, non sono stati
e non sono il massimo dell’equità. Naturalmente se si è apprezzati e stimati
come Poeti e come persone si ha più inviti sino ad avere la possibilità di competere
con i poeti più popolari.
mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm
CAPITOLO 7
LA
MEDIOCRITA’ DEI POETI CONTEMPORANEI
DAL 1960
IN POI.
L’Ermetismo è stato l’ultimo gruppo
poetico importante… non solo per la bravura dei Poeti e dei premi Nobel
assegnati a Quasimodo e Montale ma anche perché ha segnato la fine “degli ismi”:
l’ultimo fiasco è stato il gruppo 1963 a Palermo. La decadenza della Poesia
italiana è iniziata negli anni ’60, quando le strutture scolastiche, comprese
le Università, sono state invase da idee balorde, frutto di politiche che
ancora oggi, aprile 2017, regnano. L’Italia non è più popolata da Santi e Poeti
ma da Politicanti ladri e popolo ignorante politicamente e incapace ad agire.
La Poesia, come tutte le arti, è indistruttibile perché è un Mistero e come
tale si “appropria” del cuore e dei sentimenti degli esseri umani e ne fa
ostaggio. Esempio: io avrei sofferto di meno e avrei subito meno umiliazioni se
non fossi stato amante della Poesia. I peggiori diffamatori della Poesia sono i
professori delle università che con le
loro opere scoraggiano i giovani. Per la mia esperienza, anche le insegnanti
delle altre scuole con le loro borie la superbia e altro non anno assolutamente
collaborato a far amare la Poesia. Naturalmente ci sono le eccezioni che non
sono sufficienti per affermare che la Poesia dei contemporanei abbia sobrietà e
successo. La Poesia si diffonde di più con gli incontri organizzati dai vari
Poeti nei vari caffè con date ben precise e con successo. La Rai, i media e
altri mezzi di comunicazione dello Stato se ne fregano. Per fortuna che c’è
internet che è l’unico mezzo che ci rende popolari, per la divulgazione dei
video e delle opere con migliaia di visualizzazioni nei vari blog. Ci sono i Poeti fortunati “sfortunati” …
che pur essendo stati assunti dai quotidiani importanti non riescono a vendere
qualche migliaio di copie di un libro di Poesie. Al contrario un blog di
qualsiasi Poeta ha decine di migliaia di visualizzazioni! Quindi è il
“giudizio” dei lettori a “incoronare il Poeta” non più la raccomandazione
dell’editore. Purtroppo la R.A.I. preferisce ospitare i pappagalli, politici e
non, che dare ospitalità ai “veri poeti” che per fortuna sono tanti. La Poesia
è un Mistero… e come tale rimane! Nessuno può distruggere la Poesia. La Poesia
è l’espressione dell’anima, non del commercio… né della superbia.
mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm
mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm
CAPITOLO N. 8
IL RAZZISMO ESAGERATO IN LOMBARDIA
Il razzismo in Lombardia è stato
divulgato con l’aiuto del CORRIERE DELLA
SERA (e di qualche altro giornale) in diversi articoli, è incredibilmente
vero. Come è verissimo il contributo che hanno dato tutti gli emigranti che si
sono “arenati” in Lombardia… dando un utile sostegno all’evoluzione edile, e
anche culturale… perché non è detto che i lombardo veneto sono più colti degli
immigrati che ha ospitato e ospita.
Personalmente, come descritto al
Capitolo 5 ho avuto esperienze varie dei soprusi ricevuti, ma ho saputo impormi
con le mie capacità operative in quasi tutti campi, sino ad organizzare con
successo, pur avendo acquisito soltanto la quinta elementare. A Pioltello, dove
abito ancora, negli anni ’80 ho fondato il CENTRO CULTURALE GIORGIO LA PIRA
dove era diffusa la malavita, la droga, malattie di omosessuali e altri
problemi gravissimi causati da mafiosetti e veri mafiosi. Ho organizzato
incontri con la partecipazione della presenza di Don Mazzi per 2 volte. Del
generale Viviani per la droga, (capo del contro spionaggio di allora), Per le
malattie sessuali i più grandi oncologi di allora. Sono stato consigliere
comunale di Pioltello e Segretario della D.C. della Sezione Arcide De Gasperi.
Ho lottato contro il “Polo chimico” senza essere aiutato da nessun partito. In
seguito un altro consigliere comunale è stato minacciato da una ditta del POLO
CHIMICO che gli ha chiesto 200milioni di lire… per difendersi mi ha chiesto alcuni documenti che
gli ho fornito volentieri per cui non ha pagato nulla. Ho contribuito ad
evolvere Pioltello col giornalismo, con le radio private, e con una miriade di
altre iniziative: come la lotta con il comune di Pioltello per ottenere dopo
circa 18 anni dalla prima richiesta la dedica di una via a Giorgio La Pira. Ho
contribuito alla Creazione della LISTA PER PIOLTELLO con la quale abbiamo
annullato parte del Partito Socialista. A breve distanza di alcuni aderenti se
ne è occupata la Giustizia come hanno riportato i media di allora. Se la
Parrocchia di Maria regina ha così tanto benessere attorno è perché anch’io ho
dato il mio contributo. Quando ho contribuito a creare il Settimanale
parrocchiano INSIEME era molto più bello esteticamente di come è ora! Quanto
scritto sopra è per dimostrare che da un ignorante come me… se c’è la buona
volontà, la dritta via e l’onestà si può ottenere qualche cosa di buono e utile
anche per gli altri. Calogero
Di Giuseppe Pioltello
6 10 2017
..........*..........
.
Dopo tanto tempo quest'urlo di dolore si è assopito: compreso...
e io son quel che sono: un poeta?
.....*.....
TENUE SPERANZA
Nessuno mi conosce
nemmeno i miei fratelli
neanche mio padre.
e mia madre!? Forse…
.
Ma un giorno quando Dio
dirà che mi ha creduto
solo allora saprà chi sono
solo allora saprò chi sono.
.
3 Maggio 1967 Milano
La Speranza ormai è CERTEZZA: Volano i miei versi in cielo
con l’alito dell’amore: nelle anime pure... nel loro cuore.
Pioltello 5 11 2017
.....*.....
CAPITOLO 9
Capitolo 10
Capitolo 11°
G R A Z I E G E S U’
MIO DIO
IN ALLESTIMENTO
calogero.digiuseppe@libero.it
MIO DIO
LUNGO
E PLACIDO È STATO IL MIO CAMMINO
Grazie
Grazie
Un angelo mi ha seguito passo dopo
passo… m’ha corretto ogni errore… nel complicatissimo travaglio umano. Mi ha
guidato nella retta via, che Tu, mio unico Dio, mi hai assegnato: bella,
luminosa e placida. Nulla ho fatto per meritarmi tanto. Indegno sono per tanta
Luce che i miei versi fanno nel cuore altrui: anime sensibili ove si posano
planando le Tue idee a me alitate. Cancella Signore mio Dio ogni mio peccato…
ogni superbia mia: nel mostrarmi non c’è orgoglio… ma pensieri… ricordi, miseri
umani sentimenti. Mio Dio, creatore di ogni essere e di ogni cosa: troppo
grande Tu sei per me: forse è meglio rivolgermi a Gesù che Tu hai mandato tra
noi… come uno di noi… Ti prego Mio Dio… aiutami sono stanco… il malessere umano
mi confonde: il male serpeggia ovunque… aiutami non sono più me!
Grazie per le figlie che mi hai
concesse: sono ali che mi fanno volare indenne in questa Terra malfattrice e
irriconoscente del sacrificio, per noi peccatori, fatto da Gesù. Angelo di Dio
che sei il mio custode: hai fatto bene darmi ogni tanto qualche manata sulle
spalle e farmi trasalire per l’errore che stavo per fare: Grazie… Resta con
me: non lasciarmi. Che noi esseri umani abbiamo qualche dubbio della tua
esistenza, non avendo visto nessun Tuo volto può essere perdonabile: ma negare
chi è Tuo figlio mandato da Te per liberarci dagli umani peccati non è
possibile: conosciamo la Sua “storia” i suoi discepoli e Giuda che ben
rappresenta il comportamento di noi esseri umani peccatori. E la sua “Via
Crucis” sino alla Croce e la sua morte con il Buon Ladrone portatosi in
Paradiso perché pentito. Speriamo che Tu Gesù, faccia altrettanto per noi
peccatori che brancolando cerchiamo di arrivare su verso Te degni almeno come
il Buon Ladrone. Pioltello 30 10 2017 Calogero
Di Giuseppe
I dubbiosi possono dire, a buon
ragione, che non hanno mai visto Dio…come dargli torto: è vero: solo la fede consente
serenamente di accettare il mistero di chi ci ha creato. Ma non si può dire
altrettanto di Gesù, mandato dal Padre: Dio… perché prima e dopo della sua
crocifissione ci sono fatti e testimonianze inequivocabili… che solo i non
credenti osano dubitare o diffondere incertezze sulla discesa sulla terra di Cristo
Gesù. L’importanza dei suoi discepoli, la metafora di Giuda traditore… che
rappresenta ogni creatura soggetta al peccato, che poi si pente e si impicca su
un albero: significa anche la coscienza di coloro che meritano il perdono…
perché sono (siamo) esseri umani soggetti ad ogni errore… perché Dio ci ha fati
liberi del nostro pensiero come agire, fare, dire. Io che sto scrivendo ciò oso
tanto perché non son degno: non ho le capacità storiche letterarie, né un
minimo di intelligenza da poter dare un almeno un’idea del grandissimo evento del
figlio di Dio: morto e risorto per indicarci la Giusta via in questo
complicatissimo “mondo terreno” ove del Regno animale fa parte anche l’Uomo. Ma
il regno vegetale, e il regno minerale completano le bellezze del creato: come
in cielo le stelle… numerosissime e belle, La Luna il mare: cose da apprezzare
come le belle arti e il canto degli uccelli. Pioltello 31 10 2017. Calogero
Di Giuseppe
.....*.....
Capitolo 11°
G R A Z I E G E S U’
MIO DIO
LUNGO E
PLACIDO È STATO IL MIO CAMMINO
Grazie
Grazie
Un angelo mi ha seguito passo dopo passo…
m’ha corretto ogni errore… nel complicatissimo travaglio umano. Mi ha guidato
nella retta via, che Tu, mio unico Dio, mi hai assegnato: bella, luminosa e
placida. Nulla ho fatto per meritarmi tanto. Indegno sono per tanta Luce che i
miei versi fanno nel cuore altrui: anime sensibili ove si posano planando le
Tue idee a me alitate. Cancella Signore mio Dio ogni mio peccato… ogni superbia
mia: nel mostrarmi non c’è orgoglio… ma pensieri… ricordi, miseri umani
sentimenti. Mio Dio, creatore di ogni essere e di ogni cosa: troppo grande Tu
sei per me: forse è meglio rivolgermi a Gesù che Tu hai mandato tra noi… come
uno di noi… Ti prego Mio Dio… aiutami sono stanco… il malessere umano mi
confonde: il male serpeggia ovunque… aiutami non sono più me! Grazie per le
figlie che mi hai concesse: sono ali che mi fanno volare indenne in questa
Terra malfattrice e irriconoscente del sacrificio, per noi peccatori, fatto da
Gesù. Angelo di Dio che sei il mio custode: hai fatto bene darmi ogni tanto
qualche manata sulle spalle e farmi trasalire per l’errore che
stavo per fare: Grazie… Resta con me: non lasciarmi. Che noi esseri umani
abbiamo qualche dubbio della tua esistenza, non avendo visto nessun Tuo volto
può essere perdonabile: ma negare chi è Tuo figlio mandato da Te per liberarci
dagli umani peccati non è possibile: conosciamo la Sua “storia” i suoi
discepoli e Giuda che ben rappresenta il comportamento di noi esseri umani
peccatori. E la sua “Via Crucis” sino alla Croce e la sua morte con il Buon
Ladrone portatosi in Paradiso perché pentito. Speriamo che Tu Gesù, faccia
altrettanto per noi peccatori che brancolando cerchiamo di arrivare su verso Te
degni almeno come il Buon Ladrone. Pioltello 30 10 2017
Calogero Di
Giuseppe
.....*.....
CAPITOLO 12°
calogero.digiuseppe@libero.it
LA MIA VITA DA CRISTIANO: PERCHE’
CREDO IN DIO.
Pioltello (MI) 01/2/ 2019
Certamente
sono un normalissimo essere umano come tutti gli altri. Proprio pe questo,
esaminandomi, mi chiedo come mai sono riuscito a fare tutto quello che ho
fatto: non esiste un mestiere che io non ho fatto. Da intagliatore, manovale a
muratore, impiegato, sindacalista, musicante giornalista conduttore radiofonico
e altro. Ho amato e amo tutte le arti.
Ho fatto anche il becchino a Ceriana (Liguria) per circa 20 minuti gettando
nell’ ossario i resti di un vecchio cimitero. Nonostante che ho frequentato soltanto
la quinta elementare sono riuscito a scrivere libri, poesie e altro divulgati
in tutta l’Europa e altrove. Sono stato anche segretario della DC di Pioltello
e consigliere comunale. Ho fondato a Pioltello Il Centro Culturale Giorgio La
Pira. Guardando il passato mi chiedo spesso come è stato possibile fare tutte
le cose che ho fatto e raccontarle. Ho fatto bene a dirvelo? non lo so. Leggi sul blog il mistero della
poesia. www.ilmisterodellapoesia.blogspot.com
Nessun commento:
Posta un commento