LA CASA DEL POETA

LA CASA DEL POETA 
"Così l'ha definita il pittore Pino Petruzzella in un suo quadro.
Da allora alcuni mussomelesi la chiamavano così. Ora è sede del 
MOVIMENTO ARTISTICO LETTERARIO ELILIANI GIUDICI PAOLO
Al fianco destro c'è la Giglia: roccia boschiva
con numerose specie di piante e covi di animali.

Il mio rifugio estivo per circa 3 mesi l'anno a Mussomeli via Cammarata, contrada Cermano di rimpetto al Monte Cammarata. L'idea di dedicare una PAGINA alla mia rustica casa di campagna mi è venuta guardando qualche foto del passato e l'affetto che mi circonda quando vado a Mussomeli... ove sono nato  il 24 Luglio 1938, in via Militello n. 74. Presso un dirupo di circa 200 metri,, sopra un torrente.

Mussomeli una "cittadina" all'avanguardia in tutto ma allergica alle regole di qualsiasi tipo. Mussomeli ha il Castello Manfredonico, meraviglia delle meraviglie, e tantissimi capolavori d'Arte in tutto il territorio: specialmente nelle chiese. Ha dato natali a grandissimi personaggi nazionali e internazionali. Ma... la non politica economica ci ha costretti ad emigrare! Purtroppo neanche la classe politica Nazionale è capace di gestire il nostro povero Paese: L'Italia. Calogero.

..........*..........
                                                                        qui.
Mussomeli: torrente, dirupo e via Militello: l'ultima strada in basso a destra.
LA CASA DEL POETA (1
Calogero Di Giuseppe
Carina come donna
nel fior degli anni e pura
la casa del poeta
nel tempo se ne sta.
 
Umile…lieta e bella.
Vicino a quella roccia
dove, bambino ancora,
sognava grandi cose.
 
Un pino la nasconde al caldo sole
un nugolo d'uccelli canta amore…
nelle piccole calde stanze, nude
tanta serenità.
Ogni anno ci ritorna
la riveste d'amore…
se la coccola ancora
e lieto…ben ci sta.
…..
1) Mussomeli, zona Germano
(2 Na casa du Poeta euru nun nci nn’è
Ma c’è tantu tantu amuri.
    …..*….
2)      Nella casa del Poeta non ci sono euro
Ma c’è tanto… tanto amore.
                                    Mussomeli 29-30 Agosto 2002
Foto di Assunta Sionis Di Giuseppe
IL CASTELLO MANFREDONICO.
.............................
Il pino "Filippo" 1950 circa, piantato da papà Filippo e Calogero.
Altezza circa 15 metri: tre persone per abbracciarlo.
Foto di Assunta Sionis
Calogero cura il giovane noce
 S'avvicina il tramonto
 Tramonto a sinistra del Monte Cammarata: 1.578 metri.
Dal 15 giugno in poi, il tramonto avviene a destra del Monte.
Gradatamente "sale a sinistra" sino all'ultimo lembo della montagna.
Fenomeno che si può notare giorno per giorno.
 Monte Cammarata promette pioggia
Sara (nipote di Calogero) mangia i gelsi direttamente
dal ramo.
Nebbia all'alba tra Mussomeli e Sutera.
Sullo sfondo monte San Paolino e Santo Onofrio.
Celebre Santuario.
2° cancello:  entrata per la casa.
2° cancello chiuso, visto dall'interno nello sfondo monte Cammarata.
 Il libro dei Poeti:
Io son colui- che canta per amore-
con la Cetra- e con il cuore. Da pensieri

A sinistra: Il vaso del mistero
L'albero delle ciliegie:
In cima alla scala: Simbolo di Cermano.
Composto da "materiali poveri": 
Tubi per  gas, cemento, das, e colori a tempera.
Tecnica: pittura e rilievo. Realizzato da Calogero
Il giungo è il "simbolo degli antenati dei Di Giuseppe.
Il papà del Nonno di Calogero, e alcuni dei loro figli, per mestiere facevano i "cestinai".
cioè vasciddara . Le Vascelle, dette Fascelle, o  Fuscelle erano fatte di giunco lavorato
 e usate dai pastori che con esse davano forma ai fari formaggi, ricotte ecc.
 E altre ceste consimili per i vari usi necessari in quei tempi.
Da qui il "soprannome"  che ancora oggi indica i discendenti di quella stirpe.
Dopo averlo estratto  dalla forma di giunco il formaggio appare cosi!
" 'Na pezza di tumazzu gustusu".
 ..........*..........
Juncus  effusus o spiralis.

PAGINA IN ALLESTIMENTO

Nessun commento:

Posta un commento